Controllo della durezza dell’acqua

Febbraio 8, 2023

Monitorare la durezza dell’acqua è fondamentale per la corretta manutenzione di impianti e apparecchiature industriali e domestiche e può influire anche sull’efficienza dei processi di lavaggio.

Cos’è la durezza

La durezza è un paramento che si esprime in gradi francesi (°f) che indica il contenuto di sali disciolti all’interno dell’acqua, in particolare sotto forma di carbonati, bicarbonati, cloruri e solfati di calcio (Ca) e magnesio (Mg). Più il grado (°f) è alto maggiore sarà la durezza dell’acqua.

Si parla di acque molto dolci con valori di durezza inferiori a 7°f, acque dolci con durezza tra 7°f e 14°f, acque mediamente dure con durezza tra 14°f e 22°f, acque discretamente dure quando la durezza è tra 22°f e 32°f, acque dure tra 32°f e 54°f e acque molto dure oltre i 54°f.

Tabella durezza dell'acqua destinata al consumo umano

Durezza delle acque destinato al consumo umano

Per le acque destinate al consumo umano è consigliato un valore di durezza dell’acqua compreso tra 15 e 50 °f, come indicato dal decreto legislativo n.31 del 2 febbraio 2001 “attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”.

Se l’acqua subisce un trattamento come può essere il passaggio in un addolcitore o depuratore è necessario monitorare la durezza e regolare l’apparecchiatura in modo che non sia inferiore a 15°f.

E’ consuetudine associare la durezza dell’acqua alla formazione di calcoli renali.  L’Istituto Superiore di Sanità chiarisce che “è una falsa convinzione pensare che bere l’acqua del rubinetto, anche quella con elevata presenza di sali di calcio e magnesio, possa favorire la formazione di calcoli renali”. L’ISS ribadisce che “il consiglio molto diffuso di utilizzare acque leggere o moderatamente oligominerali in sostituzione dell’acqua del rubinetto per evitare la formazione di calcoli non è giustificato da evidenze scientifiche.”

Durezza dell’acqua d’impianto e domestica

La durezza dell’acqua è un valore importante per la manutenzione di impianti e macchinari che utilizzano acqua, anche quelli casalinghi. Infatti un’eccessiva durezza dell’acqua può danneggiare gli elettrodomestici e le tubature portando alla formazione di incrostazioni dovute alla precipitazione di sali. Al contrario una durezza troppo bassa rende l’acqua aggressiva per taluni impianti, portando a fenomeni corrosivi su tubazioni, rubinetti e contenitori metallici.

La durezza dell’acqua ha effetto anche sull’efficienza dei processi di lavaggio. Infatti per alti valori di durezza possono formarsi dei sali tra tensioattivo e ioni che riducono il potere detergente e la produzione di schiuma. Inoltre i precipitati che si generano possono legarsi alle fibre dei tessuti rendendoli più rigidi e portando i colori a sbiadire. Per valori molto bassi (<5°f) i tensioattivi invece producono più schiuma ed i risciacqui standard degli elettrodomestici come lavatrice e lavapiatti non sono sufficienti ad eliminarli completamente. E’ necessario quindi impostare correttamente gli elettrodomestici per evitare che i residui di tensioattivi rimangano su stoviglie e tessuti e che possano essere ingeriti o causare dermatiti più o meno gravi.

 

 

 
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