Le recenti modifiche alla normativa sulle acque potabili stanno introducendo cambiamenti significativi, specialmente per gli edifici di comunità e i condomini. Queste novità si concentrano su due punti chiave: la gestione del cosiddetto ‘ultimo miglio’ della rete idrica e il monitoraggio dei contaminanti emergenti come PFAS e TFA. Approfondiamo l’argomento in questo articolo.
L’ “ultimo miglio” e la responsabilità condominiale
Uno degli aspetti più interessanti toccati dalle nuove misure riguarda l”ultimo miglio’. Questo tratto è definito come la conduttura che va dal contatore (il punto di consegna del gestore idrico) fino ai rubinetti individuali.
Sebbene l’acqua fornita dall’ente gestore sia conforme alla legge, la sua qualità può essere compromessa proprio in questo segmento finale. Vecchi impianti, raccordi, deviazioni o serbatoi di accumulo condominiali possono rappresentare un punto critico per la potabilità.
I nuovi obblighi
Il decreto legislativo n°102 del 19 giugno 2025 impone nuovi obblighi di autocontrollo agli edifici di comunità. Tali strutture (come scuole, ospedali, strutture sanitarie e ricettive) sono considerate più critiche a causa del numero di persone potenzialmente coinvolte in caso di non conformità.
Anche le strutture private come i condomini, tramite i loro amministratori, sono chiamate a prestare maggiore attenzione alla rete idrica interna. È loro responsabilità verificare lo stato della distribuzione interna e valutare la necessità di analisi aggiuntive per escludere contaminazioni lungo la rete. L’obbligo di autocontrollo include monitoraggi specifici su contaminanti di grande rilevanza sanitaria, in particolare il piombo e la Legionella.
Questa è una novità molto importante, perché molte persone sono preoccupate riguardo proprio alla qualità dell’acqua che percorre le vecchie condotte condominiali prima di arrivare al rubinetto.
Nuovi contaminanti (PFAS e TFA)
Le misure più attese riguardano in particolare i PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) e il TFA (acido trifluoroacetico), una sostanza che si forma dalla degradazione dei PFAS. Questi inquinanti sono particolarmente rilevanti per la salute pubblica a causa della loro persistenza nell’ambiente e l’uomo può venirne esposto da fonti diverse come cibi, beni di consumo e ambiente.
Ecco le novità introdotte e le relative scadenze:
1. PFAS Totali (somma delle sostanze perfluoroalchiliche): il limite massimo ammesso nell’acqua potabile scende da 0,50 μg/L a 0,10 μg/L. Il nuovo limite sarà vincolante a partire dal 12 gennaio 2026.
2. TFA (acido trifluoroacetico): è stato fissato per la prima volta un limite specifico per il TFA. Il limite imposto è di 10 µg/L e diventerà vincolante dal 12 gennaio 2027.
Analisi di laboratorio sulle acque
Il nostro laboratorio offre diversi servizi sia per l’amministratore condominiale che per l’utente finale per permettere l’adeguamento alla normativa sulle acque potabili e per il monitoraggio regolare. Contattateci per una consulenza e per la pianificazione del monitoraggio necessario a garantire la sicurezza idrica del vostro edificio.
Leggi anche gli altri articoli sull’analisi delle acque, clicca qui.
Fonti:
– Gazzetta ufficiale
– Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica


